La regione di Brentonico si pone quasi al confine di due vaste aree: quella alpina in complesso più povera, costringe l'edificio a forme più semplici e " rustiche " e quell'area prealpina, della quale Brentonico fa parte, dove è più marcabile un'influenza cittadina-urbana. Sull'Altopiano questo concetto diversificante lo si osserva nei paesi della sinistra Sorna, Brentonico Cazzano, Crosano, dove le case sono di rilevante volumetria, e in quelle di destra Sorna, quali Sorne, Cornè, Prada e Saccone, dove le case, raccolte in massicci aggregati, riportano un aspetto più severo e più vicino al concetto di dimora " nordica " " a maso ".
I villaggi baldensi sono l'evoluzione medievale di antiche sedi umane, o di centri di dissodamento agricoli o pastorali di popolazioni immigrate dai grandi fondovalle. Tutti i nuclei abitativi si presentano come centri raccolti con le case addossate l’un l’altra. Non manca, nell’area brentonicana, la casa sparsa, ma in una forma di insediamento non molto diffusa. Oggi tutti questi nuclei hanno subito delle modificazioni, ma la loro struttura tradizionale è ben percepibile. Ciò anche grazie alla loro costruzione con pietre calcaree, agli archi di accesso alle corti, ai pontesèi di legno.
Le arcaiche strutture abitative sul Monte Baldo erano il risultato di una conquista del territorio soprattutto da parte dei pastori. Tale caratteristica tipologica non è tuttavia più riscontrabile nei centri di Brentonico. L'abbandono della pastorizia ovina comportò mutamenti strutturali anche nella disposizione degli ambienti delle abitazioni.
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La cellula base della casa di Brentonico era originariamente un edificio a due piani. Al piano terra vi si trovava e vi si trova tuttora la " cort o èra " fatta di lastre in pietra o di salesà (ciotoli rotondi di torrente). In un angolo della corte trovava posto " la busa della grassa " (concimaia). Vi veniva depositato il letame ricavato dalla stalla. Aperto sulla corte con uno o più archi a tutto sesto, uno spazio coperto costituiva il naturale proseguimento dello spazio lavorativo; è il porticato o " Portèc ", Porteghi al plurale.
Nel porticato, pavimentato come l'èra, si aprivano gli accessi alle cantine, dette "càneve ", e alle stalle. Ogni famiglia possedeva almeno una mucca e la stalla rappresentava, per lo spessore dei muri e per la presenza degli animali, il locale più caldo della casa.
Ecco che allora negli inverni lunghi e freddi la famiglia si riuniva nelle stalle con parenti ed amici per il " filò ". In quei momenti di compagnia forzata venivano raccontate le " storie ", si scambiavano le proprie opinioni, ed era pure occasione più che ghiotta per i giovanotti per far nascere magari qualche innamoramento. Il primo piano era quello abitativo e si trovava direttamente sopra le stalle e le cantine e vi si accedeva da una scala esterna normalmente in legno. Arrivati sul " pontesèl " si apriva il cosidetto " Balaòr " che dava accesso alle stanze abitative come la cucina e le camere da letto.
Come protezione alla rampa delle scale e al ballatoio invece di esserci una ringhiera in ferro, c'erano le cosidette " Sparàngole ", che non sono altro dei pezzi di legno più o meno lunghi in una fitta trama orizzontale alternata da supporti verticali che potevano salire sino al sottogronda.
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Il secondo piano era adibito a Solèr (Solaio), per il deposito della paglia e del fieno, e le
" Sparàngole " del poggiolo servivano per l'essicazione delle pannocchie di granoturco che su questa rastrelliera venivano ordinatamente legate. Il ricordo dei poggioli arancioni per la quantità di pannocchie disposte a festone è ancora vivo anche se sempre meno riscontrabile.
Pietra, legno, paglia, materiali da costruzione comuni in tutta la regione prealpina venivano adoperati per la costruzione delle dimore e la copertura dei tetti. Ora la paglia è stata sostituita dai " coppi " conseguenza anche di un consecutivo abbandono della cultura cerealicola, le mutate esigenze abitative, l'introduzione di nuovi materiali da costruzione. Questa proposta di voler spiegare l'architettura della casa brentonicana, è un tentativo di ricostruzione ideale. La casa in questo trascorrere degli anni ha subito tante e tali trasformazioni da renderla ai nostri occhi irriconoscibile al confronto con il modello dei nostri avi.
I villaggi di antica origine,( nel passato detti ville o regole ), del comune di Brentonico sono : Brentonico-centro, Castione, Cazzano, Crosano, Cornè, Prada, Saccone, Sorne.
Brentònico è nome non di villaggio, ma di regione; è articolato nelle ville di Vigo, Fontana, Lera, Fontèchel, ciascuna fornita di una propria identità. Alcuni toponimi affondano le radici nell'antichità. Altri sono derivazioni di determinate situazioni morfologiche, di accadimenti storici, di soprannomi di famiglie. Come esempio si può riportare via Umberto I a Cazzano in origine Via dei Siori che meglio descriveva le sue caratteristiche sociali.
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