Castrum Leonis: un tempo Castione era un castello dal quale i Conti di Castelbarco sorvegliavano la valle di Loppio. La rocca venne abbattuta intorno al 1220 e sulle sue fondazioni sorsero le prime abitazioni di Castione. Al centro del paese, su un terrazzo contenuto da tre muraglioni, svetta la rinascimentale chiesa di S.Clemente papa consacrata nel 1601. L’interno della chiesa è la summa della grande abilità dei marmorai locali. Gli altari policromi, i tendaggi in pietra, le eleganti colonne, il pregiato fonte battesimale sono i segni del passato artistico dei Castioni. Ecclesiasticamente Castione era subordinato alla Pieve di Mori e quindi dipendeva dalla diocesi di Trento, ma politicamente era legato alla Magnifica Comunità di Brentonico che apparteneva invece alla diocesi di Verona. L’incoerenza tra il distretto episcopale e quello amministrativo fu superata nel 1785 quando l’intera pieve di Brentonico venne annessa alla diocesi di Trento.
Le cave sono oggi abbandonate, ma il paesaggio del marmo sopravvive sulle dimore tradizionali dove abbondano le tracce pietrificate dell’avventura lapidea locale iniziata nel ‘500, allorché i Gonzaga di Mantova acquistarono i primi blocchi di marmo castionese. Nel ‘600 il barocco si impose come movimento dell’immagine e del monumentale scalzando la cultura medioevale legata alla mistica dei suoni. La controriforma incoraggiò questa trasformazione; gli altari lignei vennero sostituiti dagli altari di marmo e così la nuova sensibilità estetica e religiosa assieme fece la fortuna di Castione che diventò un polo produttivo capace di attirare operai e artigiani esterni, come i Sartori, gli Aiardi, i Canali. I marmorai locali, impegnati dapprima nella sola estrazione, si trasformarono ben presto in maestri lapicidi, architetti, scultori. Esemplare è la storia della famiglia Benedetti: il capostipite, Cristoforo senior, si limitò a scalpellare opere altrui, il figlio Giacomo si fece imprenditore allestendo una prestigiosa bottega; suo nipote Cristoforo junior fu un ammirato scultore, creatore di colonne e altari originalissimi. L’affievolirsi del gusto barocco a metà ‘700 fu la causa dell’inarrestabile decadenza delle attività marmoree. A Castione scomparirono le scuole d’arte e solo pochi operai continuarono fino agli anni ’80 del ‘900 ad estrarre marmo.