Poco distante da Brentonico, sito su un pianoro assai soleggiato a 560 metri di quota, è Cazzano, il villaggio che ha dato i natali a Giovanni Bona. Nato nel 1876 Giovanni Bona fu un semplice contadino, ma la sua versatilità intellettuale e soprattutto il suo impegno civile lo portarono ad essere per decenni la guida carismatica di Cazzano. Si spense nel 1969, e a lui è dedicato il centro civico ricavato dalle vecchie scuole. Sulla facciata del centro civico un murale sottolinea la vocazione agricola di Cazzano grazie alla sua impareggiabile esposizione solare. Oggi solo qualche contadino ricalca i ritmi degli antenati dividendo il proprio tempo quotidiano fra il chiuso della stalla e l’aperto dei vitigni.
Raccolto attorno alla “Piazeta”, Cazzano è un piccolo aggregato, conta appena 140 abitanti. La chiesa curaziale della Natività della Beata Vergine Maria risale al 1612. Nel passato la sua limpida eleganza entusiasmò i visitatori vescovili; nel 1737 i chierici partiti da Verona furono favorevolmente colpiti dal bellissimo altar maggiore in marmi policromi, opera della scuola dei Benedetti.
Attorno alla chiesa vi sono case robuste abbellite da viti e fichi, la costante decorativa naturale degli edifici della sinistra Sorna. Dalla “Piazeta”, attraverso un androne, si raggiunge la via dei “Siori”, così chiamata perché lambita dalle residenze dei locali e benestanti possidenti terrieri. I ballatoi, localmente detti “balòri”, disegnano la facciata a mezzogiorno delle dimore e sono interrotti da pilastri di sostegno in muratura o pietra. Il fronte a monte è invece uniformemente piatto, i portali e i portoni sono eleganti e conducono a corti deliziosamente curate, segno che i cazzani di oggi sono consapevoli della signorilità storica del loro paese.