
Poesia di Nello Perolìm da Crusàm |
Testo tratto da: Itinerari del Monte Baldo Settentrionale |
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Villeggianti e turisti, venite!
Benvenuti. Salite sul Baldo!
Qui la gente vi aspetta felice
e ne gode vedervi ammirarlo.
Passeggiate nei prati falciati;
Scorazzate la nostra montagna,
ma però, vi preghiam rispettate
un pò' più la sua flora e la fauna.
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A forza di celebrare le località turistiche legate a gruppi montuosi di fama internazionale, quali le Dolomiti, ci scordiamo dei tesori, piccoli ma preziosi, che stanno vicino a noi. Tanto è vero che può capitare che l'escursionista locale rimanga stupito dall'altrui sapere e dalla propria disattenzione. Il proverbio secondo il quale l'erba del vicino è sempre più verde, si può adattare anche al Monte Baldo.
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Non per niente il Monte
è chiamato d'Europa il giardino;
continuando così però esso
ogni dì va in continuo declino.
Le rare erbe e gli esotici fiori
che sol qui han lor fissa dimora,
imparate a difenderli e amarli!
Sol così potran crescere ancora
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Certo, bastano i nomi del Catinaccio, del Vaiolet, di Cima Tosa o del Campanil Basso per evocare paesaggi di fiaba ed incutere rispetto e riverenza. Ma pure le nostre Prealpi sanno dare emozioni intense e genuine con i loro pascoli e le secolari faggete, con le antiche baite alle quali il residuo odore di fumo dà ancora un sapore di intimità domestica, con gli immensi scenari sul Garda e sulla pianura fino all'Appennino.
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Quando a sera, dopo aver cenato
sotto l'ombra di un faggio o di un pino,
per ricordo carpite un bel fiore,
addobbatene pure un cestino;
per favore non fatene scempio;
raccoglieteli con minimo danno,
li potrete così riammirare e
riprenderli ancora fra un anno.
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Dalle cime, nelle giornate terse, lo sguardo può spingersi fino all'Adamello, alla Presanella, al Brenta e, più sù, oltre la Marmolada. Da queste convinzioni è nata l'idea di un sito Internet, che inviti l'amante della montagna alla scoperta di bellezze recondite e coinvolgenti, lasciandosi scoprire con gradualità, e dando così l'idea al visitatore di essere protagonista. Il Monte Baldo è infatti come una donna di una bellezza composta, le cui doti si possono conoscere solo frequentandola.
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Son l'orgoglio di noi brentegàni,
son la nostra ricchezza più bella
che la madre natura ci ha dato;
dico allor: che ci resti almen quella.
Noi a Voi che partite diciamo:
"Se vi piace tornateci ancora;
Vi preghiam, però, rispettate
del bel Baldo la fauna e la flora".
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Se osserviamo una carta fisica dell'Italia Settentrionale, appare subito evidente che il Monte Baldo è una catena prealpina che più di ogni altra si spinge nella pianura padano-veneta. Questa sua "meridionalità" che gli ha permesso, almeno nelle zone in quota, di sfuggire alla morsa delle ultime lingue glaciali, costituisce il primo dato d'identità del Monte Baldo, una specie di fattore genetico che ne ha condizionato la vita e la storia.
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