I mammiferi
L’Altopiano di Brentonico ed un po’ tutto il Monte Baldo è ricco di specie di grande interesse, legate anche agli ecosistemi di alta quota: Interessante la recente presenza del cervo, del capriolo, visibile con un po’ di fortuna al limitare del bosco, e del camoscio da poco introdotto. Fatta eccezione per lo scoiattolo, attivo di giorno, preferenzialmente nei boschi di conifere, tutti gli altri mammiferi più comuni conducono attività notturna.
Fra i più piccoli, sono numerose le presenze fra gli insettivori: il riccio, il toporagno comune ed alpino, la talpa; fra i roditori il già citato scoiattolo, la marmotta
(è facile ascoltare il grido fischiante lungo i prati dei crinali), il moscardino nei cedui più fitti e nei boschi ricchi di specie arbustive, il driomio, il topo quercino, il ghiro, il campagnolo rossastro, attivo a volte anche di giorno, il topo selvatico. Fra i logomorfi la lepre, i carnivori predatori a maggior adattabilità, rilevabili soprattutto dall’esame di tracce e di escrementi, sono la volpe rossa, il tasso, la donnola, la faìna.
Gli uccelli
La composizione dell’ornitofauna è abbastanza complessa e fornisce una rassegna pressoché completa delle specie tipiche degli ambienti che si estendono dai 210 metri ai 1600 metri passando per una zona di transizione posta fra gli 800 metri ed i 1400 metri.
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La varietà degli ambienti permette di definire diverse nicchie ecologiche, come le faggete, le zone aperte ai pascoli, il bosco misto con conifere, le pareti strapiombanti: è quindi possibile osservare il picchio verde e rosso maggiore, che necessitano di alberi dove cercare insetti di cui nutrirsi.
Varie cince e altre specie come allocco, picchio muratore, rampichino,codirosso, nidificano nei buchi scavati dai picchi nonché dagli agenti atmosferici, dai funghi e dai batteri negli alberi maturi. Nei boschi cedui di latifoglie troviamo la ghiandaia, nelle radure con un po’ di fortuna si può vedere lo sparviere in caccia di piccoli uccelli, ma anche il più elusivo astore, rapace di grandi dimensioni.
Nelle praterie e nelle pietraie alte troviamo lo spioncello ed il sordone, che solo in questi habitat si riproducono, il codirosso spazzacamino, il culbianco; appena più in basso l’allodola, il fanello ed il raro stiaccino. In estate lo spazio aereo è solcato da balestrucci e rondoni a caccia di insetti, e poiane a caccia di micromammiferi; non è difficile inoltre avvistare l’aquila reale attirata dall’abbondanza di marmotte.
Nelle notti d’estate, al limitare delle radure è possibile udire un ronzio metallico, monotono e basso, emesso dal succiacapre in caccia di insetti. Nelle notti invernali e primaverili è invece possibile ascoltare il canto dell’allocco: una serie di brevi ululati tremolanti che i maschi emettono prima di mettersi in caccia di micromammiferi. Per finire possiamo osservare il gallo cedrone, il fagiano di monte, il francolino di monte e la coturnice.
© La fauna del Baldo
foto di Simoncelli Lorenzo
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