Nonostante l’avanzata delle selve è ancora diffusa la fienagione. Oggi si pratica per comodità nei campi terrazzati attorno ai villaggi, campi che una volta erano riservati alla coltivazione di cereali, patate, legumi. Nel periodo invernale il fieno è il nutrimento essenziale dei bovini, per questo ne servono grandi quantità, oggigiorno assicurate dalla raccolta con automezzi specifici in loco e dai ponderosi rifornimenti che vengono dalla pianura. Nell’800 la fienagione in alta montagna occupava l’intera comunità, tanto che la zona di S. Valentino e S. Giacomo si popolava di mezzo migliaio di persone. Proprio in virtù della migrazione dai villaggi verso l’alto, tipica della società alpina, nella chiesa di S. Giacomo si celebrava da fine maggio a settembre inoltrato la messa della domenica. La chiesa di S. Giacomo Maggiore, ricostruita nel primo seicento, conserva la copertura di lastre di pietra, peculiarità dei ricoveri pastorali. Caratteristico è pure il campanile a vela.